Rettifica personale all’articolo sul Carlino del 21 Febbraio 2014

Ecco, di seguito, l’originale dell’intervista al Carlino del 21 Febbraio 2014. Il titolo del giornale é stato fuorviante. Non ho mai pensato in vita mia di sollecitare i genitori a chiedere l’amicizia su Facebook ai propri figli.

I genitori chiedano ai loro figli non solo come va a scuola, ma anche come va su Faceebook, perché?
Su Facebook i ragazzi si sentono a casa. Si raccontano, piangono, ridono insomma abitano Facebook. Per qs un genitore deve chiedere come va. Poi i figli potrebbero tacere, ma questo mi pare succeda anche chiedendo della scuola. Allora bisogna armarsi di santa pazienza e attendere momenti migliori. Ma mai abbassare la guardia sul dialogo.

Cosa devono temere maggiormente mamme e papà, i pericoli più incombenti (dai profili e gruppi che possono indurre alla pedopornografia a quelli
satanici o autolesionisti, fino al rischio di crearsi un mondo virtuale anziché reale)

Facebook è un mondo virtuale, ma con risvolti molto reali. I confini si confondono. Gli amici sono reali e gli sconosciuti sono altrettanto reali .Mia mamma mi insegnava che non dovevo prendere caramelle da sconosciuti. Cambiano i tempi, ma alcuni concetti educativi rimangono i medesimi.

I genitori chiedono consigli e aiuto ai parroci?
Direttamente pochi, perchè pochi conoscono le regole e le non regole di Internet. Peró quando ne parlo ad es in omelia molti mi dicono: bella questa cosa non ci avevo pensato.la dirò a mio figlio. La cosa che i genitori soffrono normalmente è lo stare sempre con un dispositivo in mano. Chiedete allora cosa scrivono o giocate un po’ con loro, prima di urlare e minacciarli.

Le insidie di Ask?
Ask punta su un bisogno primario dell’adolescente: cosa pensa l’altro di me? Solo che puó accadere che una ragazzina di 14/15 anni non sia in grado di sostenere alcune risposte. ask è imbarazzante anche per un adulto, x un adolescente può diventare distruttivo.

Come proteggere i figli che navigano sui socialnetwork e fino a quale età?

Anzitutto bisogna sapere che ad esempio su Facebook sotto i 14 anni non si possono aprire profili. E dai 14 ai 18 gli utenti sono sottoposti a limiti dati dal programma. Un genitore che si accorge che il figlio ha falsificato la data x iscriversi deve assolutamente intervenire chiudendo il profilo.

Non troppo lassismo nei confronti dei figli e neppure soffocare, per evitare che i ragazzi cerchino altri stratagemmi incontrollabili (vedi uso dei nickname)?
Io dico mai togliere la possibilità ai figli, ma educarli all’uso. Un figlio non si controlla, ma certamente si vigila e si custodisce.

Anche a Riccione sono state organizzate dalle parrocchie (Zona mare) sere dedicate alla prevenzione, di fatto disertate, perché?
Ci abbiamo provato, ma è andata male. Credo di ripartire provando a dare il senso spirituale di internet. In fondo noi cristiani siamo chiamati a questo: leggere l’opera di Dio in ogni cosa, reale e virtuale che sia. Papa Francesco ha detto che internet è un dono di Dio. A Marzo proverò a raccontare in sala africa il senso spirituale in alcuni film di fantascienza, a proposito di reale, virtuale e immaginativo. Sarà interessante.
Quale appello mamme, papà, docenti ed educatori?
Una parola chiave vige nella rete: sharing. Condividete questo mondo con i vostri figli.

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